Dichiarazione sostitutiva della certificazione di morte

In caso di decesso del congiunto, la dichiarazione sostitutiva di certificazione di morte viene presentata alle pubbliche amministrazioni, ai gestori di pubblici servizi e ai privati che la richiedono per dichiarare la data e il luogo di morte del defunto

La dichiarazione sostitutiva di certificazione di morte: il contenuto

L’autocertificazione in oggetto trova la sua disciplina nel DPR 445/2000 e presenta la stessa validità temporale del certificato di morte. Il documento, redatto in carta semplice e sottoscritto dall’interessato di proprio pugno in originale, contiene le generalità del dichiarante, il rapporto con il defunto, la data e il luogo di nascita e di morte di quest’ultimo. Il documento si conclude con la dichiarazione di consapevolezza delle conseguenze in caso di dichiarazioni non veritiere e con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali nell’ambito del procedimento per il quale la dichiarazione viene resa.

Modalità di presentazione del documento

La dichiarazione sostitutiva di certificazione di morte può essere presentata personalmente ovvero fatta pervenire via fax, a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento o per posta elettronica certificata. La firma non deve essere autenticata e il documento è esente da imposta di bollo. Qualora l’autocertificazione non venga presentata di persona, occorre allegare la fotocopia non autenticata di un documento di identità valido del sottoscrittore. Il dichiarante decade dai benefici eventualmente ottenuti sulla base della dichiarazione sostitutiva qualora, a seguito dei controlli effettuati, dovesse emergere che il contenuto delle dichiarazioni non è veritiero.

Avvalendosi della dichiarazione sostitutiva di certificazione di morte, l’interessato rende noto il decesso del congiunto affinché le pubbliche amministrazioni, i gestori di pubblici servizi o i privati possano adottare i provvedimenti del caso. Qualora sorgano dei dubbi in fase di redazione di questo documento, è opportuno rivolgersi a un avvocato.