Vivere con un coinquilino per dividere le spese di affitto
Mantenersi dividendo le spese con un coinquilino è una scelta che viene fatta da molte persone per risparmiare. Oltre alla decisione di vivere con un coinquilino suggerita dalla convenienza economica, esistono convivenze di coppie legate da legami affettivi che godono dei diritti dati dalla legge.
Diritti e doveri nelle convivenze
Vivere con un coinquilino per dividere le spese di affitto è una situazione che avviene soprattutto nelle grandi città dove i canoni di locazione possono essere molto onerosi. Due amici, due colleghi o anche due studenti universitari trovano in questo modo un valido mezzo per risparmiare. Esistono tuttavia altri casi in cui la coppia è legata da un legame affettivo e non desidera o non può sposarsi. I problemi di natura patrimoniale possono essere disciplinati da un contratto di convivenza attraverso il quale l’unione viene registrata nel Comune di residenza.
Vivere con un coinquilino: tutele e scelte opzionali
La convivenza tra coinquilini che desiderano dividere i costi delle bollette e un affitto oneroso si basa su accordi stabiliti sulla base della conoscenza o di una amicizia. Diverso è il caso di una convivenza di tipo affettivo per la quale vi proponiamo il nostro modulo, che è un contratto di convivenza. Questo riporta fedelmente quanto previsto dalla legge circa gli aspetti patrimoniali, la fine della convivenza e gli alimenti. L’utilità di questo modello è notevole sia per le coppie di sesso opposto che per quelle dello stesso sesso: le seconde hanno alcune opzioni in più tra cui scegliere.
Il modulo che riporta il contratto per le coppie di fatto deve essere firmato davanti a un avvocato o a un notaio che si incaricherà di effettuare la registrazione dell’unione in Comune entro dieci giorni. Questo modello è scaricabile dal sito e permette di compilare l’accordo in pochi minuti: il passo successivo sarà quello di recarsi, insieme ai testimoni, dal legale che ne attesta la validità.