Associazione umanitaria, un’attività per i pensionati?
L’arrivo di tanti migranti e lavoratori stranieri da vari Paesi del mondo può essere un’occasione per unire la solidarietà verso chi sta abbandonando zone di guerra con l’efficienza economica. Un’opportunità sia per la propria impresa che per la Pubblica Amministrazione.
Le regole per le assunzioni
L’assunzione dei migranti rispetta regole diverse a seconda che si tratti di stranieri già in Italia oppure residenti all’estero. Per i lavoratori già presenti in Italia è prima di tutto necessario il permesso di soggiorno. Le motivazioni per il rilascio di questo documento sono diverse, dal motivo di studio alla richiesta di asilo politico, passando proprio per il lavoro autonomo o subordinato. Il datore di lavoro è tenuto a inviare in via telematica al Centro per l’impiego di riferimento il modello “UNILAV”, opportunamente compilato, che ha preso il posto del vecchio modello Q. Questo modello telematico consente di comunicare l’avvenuta costituzione del rapporto di lavoro, le eventuali agevolazioni, i dati del lavoratore e del datore di lavoro.
L’associazionismo tra i migranti
Oltre alle possibilità di assunzione, di grande rilievo per i migranti sono anche le regole che riguardano l’associazionismo. I lavoratori stranieri possono infatti entrare a far parte di un’associazione umanitaria con diversi scopi: uno dei più importanti è favorire il loro inserimento nel mercato del lavoro. A questo proposito, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stato istituito il Registro delle associazioni umanitarie e degli enti che operano in favore degli immigrati. Con l’iscrizione a una delle tante associazioni umanitarie che si prendono cura delle necessità del migrante è possibile favorire la sua integrazione nel nuovo contesto di riferimento.
Il documento per l’adesione a un’associazione umanitaria da noi proposto può essere usato per permettere a un migrante di entrare a far parte di uno di questi enti, qualsiasi forma associativa abbia e per qualunque scopo. In ogni caso, se ci sono dubbi sulla redazione della documentazione relativa, il consiglio è quello di rivolgersi a un avvocato.