Quali documenti occorre consegnare in occasione di una vendita di beni tra privati
Per quanto riguarda le vendite tra privati di beni materiali, o di beni immateriali per i quali sia possibile stabilire un valore di scambio, il pagamento di un prezzo obbliga alla stipula di un contratto di vendita.
Le caratteristiche principali del contratto di vendita tra privati
Il fatto di disporre di un contratto permette al compratore di tutelarsi da eventuali vizi sull’oggetto venduto; se esistenti, tali vizi devono essere notificati alla controparte entro 8 giorni dalla compravendita (termine che può essere modificato se le parti si accordano diversamente). Oltre a ciò, il venditore deve proporre un bene sul quale non siano presenti ipoteche o altri vincoli. Per avere valore, sul contratto di vendita dovranno essere riportate la data e le firme di entrambe le parti.
Le vendite occasionali: la figura degli hobbisti
Parlare di attività occasionale significa fare riferimento a un’attività effettuata sporadicamente. Un esempio è costituito dagli hobbisti che espongono per non più di 30 giorni l’anno prodotti di valore modico, che non deve superare i 250 euro (in alcune Regioni tale limite è più basso). In questi casi, in assenza di partita Iva, al momento della vendita (quindi al ricevimento del corrispettivo) viene rilasciata una ricevuta non fiscale contenente i dati di cedente e acquirente e l’importo percepito. Per vendite superiori ai 77,47 euro è richiesta l’apposizione di una marca da bollo di 2 euro.
Le vendite tra privati negli ultimi anni hanno trovato una grande diffusione; questo sia in seguito alla crisi, che ha portato molte persone a rinunciare a diversi oggetti per ottenere denaro, sia alla maggiore semplicità nel contattare gli acquirenti grazie ad Internet. Il contratto di vendita ha il compito di tutelare entrambe le parti coinvolte.