La separazione di un socio non più adeguato alle circostanze

Nell’atto costitutivo di una società è contemplata la separazione di un socio, cioè il recesso del socio dalla società di capitali. L’atto comprende le modalità e i tempi con cui può essere esercitato il diritto di uscita e determina le possibili cause.

La separazione di un socio: ipotesi e tempi

Il recesso del socio, con la restituzione delle quote che consegue alla separazione, riguarda alcune ipotesi fissate dall’atto costitutivo: tra queste ci sono la non adesione al cambiamento sostanziale dell’oggetto, ad eventuali fusioni o scissioni, al trasferimento all’estero della sede e alla modifica delle cause di recesso. Un’altra ipotesi contemplata è la mancata adesione a modifiche dello statuto. Il socio, nel caso di società costituite a tempo indeterminato, può recedere dando un preavviso di 180 giorni. Può accadere che l’atto costitutivo indichi un periodo diverso, che non deve comunque superare l’anno.

La restituzione delle quote

I soci recedenti vedono rimborsata la loro partecipazione in base all’entità del patrimonio sociale: tale rimborso deve avvenire entro 180 giorni dall’invio della comunicazione. A questo proposito, è importante sapere che il diritto di recesso dalla società di capitali deve essere comunicato, tramite raccomandata, entro 15 giorni dal momento in cui la delibera che lo legittima viene iscritta nel registro delle imprese. Nel documento dovranno essere indicate le generalità del socio che recede, l’indirizzo, la tipologia e il numero di azioni su cui è esercitato il recesso.

Non va dimenticato che il diritto alla separazione di un socio non può essere esercitato se la delibera che lo ha legittimato viene revocata. Il documento da noi proposto può essere utilizzato per comunicare di non aver concorso all’approvazione della delibera e per richiedere il rimborso delle azioni. La comprensione è immediata, ma in caso di perplessità uno studio legale sarà il referente adeguato.