CONTRATTO DI LOCAZIONE AD USO COMMERCIALE

La locazione ad uso commerciale, o più precisamente ad uso diverso da quello abitativo, si configura quando l’immobile viene utilizzato da chi lo prende in affitto per svolgervi attività commerciali, industriali, artigianali, di interesse turistico o per l’esercizio abituale e professionale di qualsiasi attività di lavoro autonomo.

Durata del contratto e recesso del conduttore

La durata del contratto di locazione ad uso commerciale è in genere di sei anni, tranne nei casi in cui l’attività svolta sia quella alberghiera o teatrale: in questi casi diventa di nove anni. Il conduttore può recedere in qualsiasi momento dal contratto, se tale decisione è giustificata da gravi motivi; inoltre, le parti possono prevedere che il conduttore possa esercitare tale facoltà anche a prescindere dalla sussistenza dei gravi motivi. In entrambi i casi, il conduttore deve comunicare al locatore l’intenzione al recesso con un preavviso di almeno sei mesi.

Rinnovo automatico e disdetta

Il contratto di locazione ad uso commerciale si rinnova automaticamente alla scadenza per ulteriori sei anni (o nove, nei casi già citati), ma è possibile evitare il rinnovo comunicando la disdetta all’altra parte, dodici mesi prima della scadenza (o diciotto mesi, per l’attività alberghiera o teatrale). In occasione della prima scadenza, però, il locatore può dare disdetta solo per determinati motivi: ad esempio l’intenzione di adibire l’immobile ad abitazione propria, del coniuge o dei parenti prossimi oppure la volontà di destinare l’immobile all’esercizio di una propria attività commerciale. Il locatore che disdice il contratto deve riconoscere al conduttore un’indennità per la perdita di avviamento commerciale.

Il contratto di locazione deve essere sempre registrato presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate

È opportuno prestare la massima attenzione o farsi assistere da un avvocato quando si compila un contratto di locazione ad uso commerciale, per scegliere le soluzioni più convenienti in ordine ai vari aspetti del rapporto, come ad esempio quelli riguardanti l’ammontare del deposito cauzionale o l’eventuale adeguamento del canone di locazione secondo i parametri ISTAT.