Investiamo nel Bio attraverso un’impresa cooperativa

In Italia la contrazione dell’occupazione ha visto il ritorno in auge del lavoro nei campi, soprattutto in Paesi dalla grande tradizione agricola come l’Emilia Romagna. Ad evidenziarlo sono i dati provenienti dalla Coldiretti: sono soprattutto i giovani ad aver rapidamente modificato i propri obiettivi, rinnovando il concetto stesso di agricoltura. L’investimento in una start up innovativa, o l’apertura di un’impresa cooperativa, hanno portato all’adozione di nuovi metodi produttivi e all’apertura al biologico.

Il successo del biologico

Se nel 2016 il comparto agroalimentare ha registrato un anno di stagnazione, il biologico si è distinto per la crescita marcata del volume delle vendite. Le famiglie italiane che scelgono prodotti biologici sono in deciso aumento, tanto che più di 1 milione di nuclei familiari ha acquistato prodotti bio nell’ultimo anno, un successo testimoniato anche dall’aumento dei punti vendita e degli e-shop. Un imprenditore agricolo che decida di aprire un’azienda bio deve adottare tecniche che rispettino la fertilità intrinseca del terreno e che garantiscano l’equilibrio ambientale, rinunciando all’impiego di concimi, fitofarmaci e OGM. Molti imprenditori agricoli scelgono di riunirsi in un’impresa cooperativa: per poter operare, questo tipo di società deve dotarsi di due elementi essenziali quali l’atto costitutivo e lo statuto.

Il funzionamento dell’impresa cooperativa

A caratterizzare l’impresa cooperativa è lo scopo mutualistico alla base della sua costituzione. Questi enti non hanno fine di lucro, ma mirano a fornire beni (o servizi) ai soci a condizioni favorevoli. Spetta alle autorità governative il diritto di revocare amministratori e sindaci qualora emergano comportamenti ritenuti irregolari. La sussistenza di condizioni che impediscano il raggiungimento degli scopi prefissati al momento della costituzione, o il mancato deposito del bilancio annuale per 2 anni consecutivi, può condurre invece allo scioglimento. Chi opera in ambito bio può inoltre creare una cooperativa di consumo, categoria il cui obiettivo è facilitare i soci consumatori evitando l’intermediazione dei commercianti.

Lo statuto di una cooperativa, come il modello da noi proposto, è un documento il cui fine è regolarizzare i rapporti tra i soci e, in generale, il funzionamento della cooperativa stessa. Una lettura dettagliata dello statuto di una cooperativa darà modo di comprendere i vantaggi di questa forma societaria, ma se qualche concetto dovesse risultare ostico un avvocato potrà aiutare a fare chiarezza in merito.