Perchè presentare un’istanza di annullamento in autotutela

L’istanza in autotutela è una richiesta “bonaria” cui il contribuente può fare ricorso per annullare atti quali avvisi di accertamento o cartelle esattoriali evitando, in questo modo, tempistiche e costi associati alla classica strada giudiziale.

Quando utilizzare l’autotutela

Può accadere che un soggetto si veda notificare un atto palesemente illegittimo, oppure viziato; questo avviene, ad esempio, quando si riceve una cartella esattoriale relativa a un tributo già pagato (oppure non dovuto), oppure un verbale al cui interno siano assenti degli elementi essenziali. Una notifica può anche caratterizzarsi per un errore di persona o di calcolo. Per quanto riguarda le modalità di esercizio dell’istituto, è sufficiente inoltrare la domanda in carta libera nei confronti dell’Ente dal quale è partita la comunicazione. Può essere presentata direttamente presso gli uffici dell’Ente, oppure spedirla mediante raccomandata.

I dati essenziali da riportare nel documento di richiesta

L’istanza, per essere valida, deve indicare innanzitutto i dati dell’atto per il quale si richiede l’annullamento, il numero di protocollo, la data dell’atto stesso e quella relativa alla notifica. Inoltre, il contribuente deve segnalare le motivazioni che hanno portato a tale ricorso, accompagnate da documenti che le giustifichino. Grazie all’istituto dell’autotutela, l’amministrazione finanziaria può annullare i propri atti illegittimi anche nel caso di pendenza di giudizio. Infatti, nel rispetto dei cittadini, è consentito l’annullamento degli atti “sbagliati” senza alcun limite di tempo. L’Ufficio interessato esaminerà l’istanza presentata e l’atto contestato, comunicando al contribuente l’accoglimento o il rigetto.

Se molti contribuenti sono spinti a utilizzare l’istanza in autotutela per velocizzare le tempistiche e per evitare i costi normalmente associati al ricorso a un giudice, non sempre l’Amministrazione fornisce riscontro. In questo ambito, il silenzio non può essere considerato come un assenso; per tutelarsi maggiormente, in tali casi, l’utente ha l’opportunità di presentare anche un ricorso in Tribunale prima che scadano i termini previsti per esercitare tale possibilità.