Prestare del denaro ad un amico evitando scontri
Può capitare a tutti di dover concedere una somma di denaro a un parente o a un amico che deve far fronte a un momento di difficoltà. Qualsiasi sia il motivo, è importante tutelarsi per evitare spiacevoli contrasti futuri in grado di minare l’amicizia stessa.
L’importanza della forma scritta in un contratto di mutuo
Il prestito di denaro tra privati costituisce un vero e proprio contratto; in gergo specifico si parla di “contratto di mutuo” anche quando l’accordo tra due persone non è stato fatto per iscritto. Per tutelarsi da rischi è comunque preferibile ricorrere a una scrittura privata, anche se non autenticata o registrata. Qualora il beneficiario non intenda più restituire il denaro, la scrittura tra le parti permetterà di ricorrere a un giudice. Un accordo scritto può risultare utile anche in caso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, permettendo di tracciare le motivazioni alla base del prestito.
Le modalità di erogazione di un prestito tra privati
Per cifre che superano i 3.000 euro non è più possibile prestare denaro in contanti. Dover utilizzare un bonifico o un assegno non trasferibile non facilita solamente l’attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate, ma permette a chi stipula un contratto di mutuo di difendersi in caso di controversia. Uno strumento tracciabile, ovviamente, è la soluzione consigliata anche per somme inferiori ai limiti stabiliti in quanto costituisce una prova certa dell’avvenuto passaggio di denaro. È importante sottolineare come non sia vietato richiedere interessi sulle somme prestate, sempre che i tassi applicati non risultino superiori alla soglia d’usura fissata dalla legge.
In un contratto di mutuo, la scrittura privata è lo strumento migliore per chi desidera aiutare un amico o un parente attraverso una somma di denaro. Pur trattandosi di un gesto altruistico, occorre tutelarsi senza mancare di rispetto alla controparte. In questo modo si potrà giustificare il prestito nei confronti dello Stato ed evitare che l’amico possa “dimenticarsi” di restituire quanto ricevuto.